“TUTTI COLORO CHE SCRIVONO SONO UN PO’ MATTI. IL PUNTO E’: RENDERE INTERESSANTE QUESTA FOLLIA” (Francoise Truffaut, regista).
Cari amici, ben trovati! Se mi state leggendo vuol dire che state bene e questa, oggi, è l’unica cosa che conta.
Per la quarta settimana, mio malgrado, sono costretto ad iniziare dal Coronavirus e dagli aspetti connessi a questa emergenza.
Sono rimasto molto male qualche giorno fa, quando si cominciava ad ipotizzare l’intervento dell’Esercito per aumentare i controlli sulle strade, nel sentire in televisione una giornalista intervistata esprimere dei dubbi sull’opportunità dell’impiego dei militari, assimilando, quasi, la presenza di questi ultimi sulle strade, ad un incamminarsi verso una dittatura. Ritengo sia utile dare alcune precisazioni in merito, per dissipare ogni ombra di un dubbio che ho, poi, sentito serpeggiare anche altrove: l’art.52 della Costituzione inizia con il 1° comma dove sancisce che “la difesa della Patria è sacro dovere del cittadino” e chiude con il 3°comma, dove afferma che “l’ordinamento delle Forze Armate si informa allo spirito democratico della Repubblica”. L’aver accomunato i due concetti di “difesa” e di “FF.AA.” nello stesso articolo certifica l’evidenza che la difesa è, sicuramente, compito delle FF.AA. Ora, però, non è detto che il “nemico” sia sempre costituito da altri esseri umani: oggi il “nemico” è un virus, che ci sta uccidendo più di una guerra, e se l’Autorità Politica ritiene che, per vincere questo nemico e quindi difendere la collettività, sia necessario anche l’intervento delle FF.AA. per affiancare le Forze dell’Ordine, questa è una decisione quanto mai legittima e nessuno, dico nessuno, può e deve arrogarsi il diritto di illazionare in questo impiego la possibile deriva verso una dittatura, la qual cosa, peraltro, offende gravemente l’estremo carattere di democraticità, peculiare delle nostre Forze Armate.
Ma perché è necessaria la presenza di militari sulle strade? Perché si debbono aumentare i controlli sulle persone che circolano indebitamente, infischiandosi delle disposizioni emanate ed anzi palesando una certa strafottenza anche davanti ai giustificati e legittimi controlli. Pur di uscire si sono inventati di tutto: dalla corsa -che sembra sia attività giornaliera essenziale per un numero impensabile di italiani- alla semplice necessità di “prendere aria”; dal portare il cane in strada per le sue “urgenze -c’è anche chi si è fatto prestare il cane da un amico o da un vicino di casa- alla necessità del sesso, sia esso mercenario o clandestino (la stampa ha riportato il caso di una coppia che amoreggiava in macchina); dalla necessità di tagliarsi i capelli l’un l’altro, visto che i barbieri sono chiusi, alla palese dichiarazione di cercare droga. Ci sarebbe anche da ridere se non ci fosse da piangere! Ed allora davanti al virus dilagante ed a certi comportamenti illogici e contrari al bene comune, ben vengano misure più restrittive, perché qui ci si gioca la pelle e molti non lo hanno ancora compreso.
Anzi, forse sarebbe opportuno -ho già fatto presente questa mia proposta in opportuna sede- diminuire le file davanti ai mercati ed ai supermercati consentendo la spesa a giorni differenziati, secondo l’iniziale del cognome, come hanno fatto le Poste per corrispondere le pensioni (questa misura varrebbe solo per le suddette strutture). Nel nostro caso, potremmo regolare le cose in maniera che si possa andare nei mercati e supermercati due volte la settimana (abbiamo 26 lettere dell’alfabeto e 7 giorni la settimana, basta fare i conti, non ci vuole la laurea in Ingegneria!). Potremmo, però, inventarci molte altre cose, purché la gente si convinca -inasprendo anche, e di molto, le sanzioni per gli inosservanti- che non si tratta di un gioco o di una mossa politica: qui ne va della nostra vita!!!
Una cosa rimarco in questo frangente: le Regioni vanno molto per fatti loro, sia come provvedimenti adottati, che come acquisti effettuati. Le menti possono, anzi debbono, essere tante, perché ognuno in questo frangente deve dare qualcosa, ma chi decide e dispone deve essere solo il Governo di questa Repubblica, nel quadro di quella ricerca di provvedimenti unitari ed efficaci per tutti, unico modo, secondo me, in grado di portarci alla meta con minor danno possibile.
Altra cosa che rilevo -ma forse mi sbaglio?- è lo scarso coinvolgimento dei Prefetti in questa emergenza: sono loro i rappresentanti del Governo nelle province!
Una nota positiva, però, la voglio citare: alla richiesta di aiuto di un Ospedale vicino Brescia, che aveva finito le valvole dei respiratori e ne aveva urgenza in tempi brevi, ha risposto una piccola azienda locale che, nel breve giro di 24 ore, ne ha prodotte un centinaio, stampandole in 3D: questo è il futuro, che è già attualità!!!
Per finire, oggi vorrei ringraziare, non solo il Personale Sanitario, le Forze dell’Ordine, i Volontari e Tutti Coloro che, in qualche maniera, oggi sono in prima linea, ma vorrei rivolgere un pensiero veramente grato anche ai Cappellani degli Ospedali dove sono deceduti moltissimi nostri connazionali e che hanno rappresentato per coloro che “sono andati avanti” -essendo impossibile avere vicino, in quell’ultimo momento, gli affetti familiari- l’ultima attenzione terrena: GRAZIE DI CUORE!!!
BUONA SETTIMANA A TUTTI E SIATE CERTI “non prevarrà”!!!
Segretario Generale di SI.A.MI.CO.
Gen. C.A. CC (c.a.) Serafino Liberati
Fonti utilizzate:
Il Messaggero, la Repubblica, il Giornale, il Fatto quotidiano, Avvenire, MF, Il Sole 24 ORE, Il Manifesto, Corriere della Sera, Libero, Il Giorno, La Notizia, La Verità, Left, La Stampa, Italia Oggi.