“TUTTI COLORO CHE SCRIVONO SONO UN PO’ MATTI. IL PUNTO E’: RENDERE INTERESSANTE QUESTA FOLLIA” (Francoise Truffaut, regista)

Cari amici, ben trovati! Mi auguro veramente di trovarvi bene!

Oggi, per la 2° settimana consecutiva, dobbiamo, purtroppo, parlare dell’emergenza “Coronavirus”. Anche io, come un po’ tutti, pur se “obtorto collo”, sono dell’avviso che questo non sia il momento delle polemiche e delle critiche: certamente! Ma quello dei suggerimenti e delle critiche costruttive sicuramente SI! Ed allora, per prima cosa, ribadisco quanto già detto due settimane fa, in epoca ancora non sospetta: in situazioni come questa è essenziale fornire alla Popolazione -che mai come in questi casi è inerme ed aperta ad ogni notizia- una informazione univoca e corretta. Questo può e deve essere fatto realizzando una “unità di crisi per l’informazione”, dipendente dal Presidente del Consiglio, unico autorizzato a fornire dati, informazioni e dettare regole che, debbono, e sottolineo, debbono, avere forza cogente e non quella del consiglio o del suggerimento che, peraltro, se non ben articolato fa sorridere e lascia il tempo che trova. Un esempio: ho visto alle fermate degli autobus la gente a distanza -come è stato suggerito- di un metro l’uno dall’altro; molto bene, ma poi una volta giunto l’autobus tutti sono saliti e l’autobus si è riempito, tenendo gli utenti uno attaccato all’altro; a questo punto la gente ha cominciato a sorridere ed il suggerimento è andato a farsi benedire. Forse, in questo caso, per rendere il consiglio operativamente valido, si dovrebbe limitare il numero dei passeggeri per autobus intensificandone, però, le corse.

In secondo luogo, il Consiglio dei Ministri dovrebbe costituire una vera e propria “unità di crisi operativa” -in seduta permanente- dove ciascun Ministro, coadiuvato dagli esperti del suo settore, possa fornire “ad horas” il proprio contributo e quello della sua equipe, alla causa comune (il Paese lo apprezzerebbe perché in casi come questo la “Protezione Civile” può essere un “braccio operativo” di chi decide ma non lo “Stato Maggiore”); inoltre,  mai come in questa fase, sarebbe opportuno riunire anche elementi dell’Opposizione -che non può e non deve sentirsi estranea al problema- specializzati nei vari settori. Non mi riferisco ad un Governo di Unità Nazionale, che forse non sarebbe gradito, ma qui, se non lo abbiamo ancora capito, è come se fossimo in guerra, dove il nemico -questa è la complicazione maggiore- non è costituito da gente come noi ma da un’entità “aliena”, che tutti debbono concorrere a sconfiggere.

D’altro canto gli effetti che si stanno producendo sono quelli di un vero e proprio conflitto: danni economici incalcolabili, limiti progressivi alla circolazione ed alla libertà delle persone, numerosi decessi e quant’altro può avvenire a seguito di un conflitto. Ed io ritengo che, come avviene in un conflitto, sia necessario non azzerare le produttività e far chiudere settori, la qual cosa porterebbe, in breve, al collasso economico, ma bisogna sforzarsi di riconvertire -temporaneamente- le produzioni e le professionalità, rendendole flessibili ed aderenti alle nuove necessità. In altre parole se, a seguito della crisi, vi sono settori che soffrono perché forzatamente inattivi, veicoliamo questi settori -ambienti, materiali e persone- su quanto invece è necessario e di cui siamo carenti, dimostrando che ognuno rimane attivo, retribuito – non dimentichiamo che l’Italia è il 3° Paese al mondo come riserva aurea- e soprattutto importante per la comunità.

Un’osservazione, a questo punto, all’Unione Europea. Anche la Commissione Europea dovrebbe pensare ad una “Unità di crisi operativa” per coordinare -sarà sicuramente quanto prima necessario- le attività dei vari Paesi dell’Unione: il nemico è comune e non ci possono essere strategie diversificate per combatterlo con una ragionevole prospettiva di vittoria.

Mi auguro che, passata la crisi, si rifletta adeguatamente e concretamente -anche alla luce di quanto sta succedendo- per dare una organizzazione nuova e più efficiente all’Unione, nell’interesse di tutti, perché emergenze di questo tipo potranno verificarsi ancora, in futuro e farsi trovare impreparati, come oggi, sarebbe dolosamente colpevole.

Non vado oltre perché qualunque altro commento sarebbe ben poca cosa rispetto all’emergenza che stiamo vivendo.

BUONA SETTIMANA ED AUGURI A TUTTI (IN PARTICOLARE ALLE DONNE, DELLE QUALI, OGGI, RICORRE LA FESTA)

Segretario Generale di SI.A.MI.CO.

Gen. C.A. CC (c.a.) Serafino Liberati

Fonti utilizzate:

Il Messaggero, la Repubblica, il Giornale, il Fatto quotidiano, Avvenire, MF, Il Sole 24 ORE, Il Manifesto, Corriere della Sera, Libero, Il Giorno, La Notizia, La Verità, Left, La Stampa, Italia Oggi.