“TUTTI COLORO CHE SCRIVONO SONO UN PO’ MATTI. IL PUNTO E’: RENDERE INTERESSANTE QUESTA FOLLIA” (Francoise Truffaut – regista).

Cari amici, ben trovati! Oggi ritengo che la priorità nella trattazione debba essere attribuita all’oggetto del maggior contrasto politico di questi ultimi tempi, cioè alla “Prescrizione”. Consentitemi di ricordare a me stesso di cosa stiamo parlando: la cosiddetta “prescrizione” altro non è se non una delle cause di estinzione del reato; in altre e più comprensibili parole, se dopo un certo periodo di tempo non è stato formulato il giudizio, lo Stato desiste, per così dire, dal perseguire il presunto responsabile che, di conseguenza, verrà liberato dal gravame. La prescrizione, nello corso dello sviluppo della Società, ha subito diverse varianti fino a quella che è entrata in vigore il 1°gennaio di quest’anno, voluta dai 5stelle e nota come riforma Bonafede, dal nome del grillino Ministro della Giustizia: prescrizione sospesa dopo il giudizio di 1° grado (sia in caso di assoluzione che di condanna); in pratica circa 30.000 processi penali all’anno che non avranno più scadenza con la conseguenza pratica che almeno 30.000 imputati ogni anno rischiano di rimanere tali per tutta la vita, perché, poi, il provvedimento in contesto, sicuramente aggraverà la già proverbiale lentezza della giustizia italiana. Il provvedimento ha suscitato un’accesa e, per cosi dire, totale, polemica: Associazione dei magistrati, Avvocati ed, in primis, le forze politiche, per nulla concordi -anche nella Maggioranza di Governo- della bontà del provvedimento stesso. Per altro anche il Primo Presidente della Corte di Cassazione, nonché molti Procuratori Generali della Repubblica, nel corso delle celebrazioni per l’inizio dell’anno giudiziario -Roma, Milano, Torino, Firenze, Napoli- hanno più o meno esplicitamente riconosciuto l’inutilità del provvedimento per accelerare i processi ed i possibili rischi di incostituzionalità dello stesso, che riguardano 3 articoli della Costituzione: il 24 che concerne il diritto di difesa, il 27 che verte sulla presunzione di non colpevolezza e il 111 che riguarda il giusto processo. Per ovviare a questa situazione, prima del 24 febbraio, quando tornerà in Parlamento la proposta di legge di Forza Italia per l’abrogazione del provvedimento Bonafede, si stanno studiando varie possibilità: approvazione nel “cento proroghe” di un emendamento -il cosiddetto “lodo Annibali”- che prevede il rinvio del blocco della prescrizione di un anno, in attesa di una riforma che velocizzi il processo penale; oppure tornare alla norma voluta dall’ex Ministro pidiessino Orlando, che sospende la prescrizione per 12 mesi dopo il primo grado e 24 dopo l’appello: ovvero -e questo è il tentativo di mediazione del premier Conte, il cosiddetto “lodo Conti Bis”- applicare la Bonafede solo in caso di doppia condanna mentre il primo “lodo” di Conte differenziava il blocco della prescrizione a seconda delle condanne o assoluzioni in primo grado. Guardate Voi che razza di confusione sta avvenendo nella “Patria del Diritto”! Io da parte mia, reputo il problema della Prescrizione un “non problema”: il vero grave, irrisolto problema è quello di non avere un sistema giudiziario che assicuri la giusta velocità del processo e la certezza della pena per chi risulti colpevole. Allora ci si appella ad una serie infinita di pseudogiustificazioni quali, ad esempio, la mancata separazione delle carriere dei giudici, il cronico disagio del sistema carcerario e la sua mancata riforma, l’obbligatorietà dell’azione penale, e cosi via per cui il legislatore è costretto ad inventarsi istituti “fumosi”, come la “prescrizione” per evitare che i processi durino all’infinito, magari con il criticabile e criticato risultato di consentire ai colpevoli di sfuggire comunque ai rigori della Legge. Certo è che se riforma doveva farsi, questa non poteva e non doveva prescindere da una riforma seria del codice di procedura penale in vigore dal 1989 che, a detta di tutti, si è rivelato assolutamente inadeguato alle necessità ed alla cultura giuridica del nostro Paese.

L’argomento trattato è ponderoso e complicato e non voglio annoiarvi più di tanto, quindi, per oggi, basta!

BUONA SETTIMANA A TUTTI

Segretario Generale di SI.A.MI.CO. Gen. C.A. CC (c.a.) Serafino Liberati

Fonti utilizzate:

Il Messaggero, la Repubblica, il Giornale, il Fatto quotidiano, Avvenire, MF, Il Sole 24 ORE, Il Manifesto, “NATO: IL FUTURO” di Piero Baroni, www.lettera 43.it, Corriere della Sera, Libero, Il Giorno, La Notizia, La Verità, Left, La Stampa, Italia Oggi.